CASTRONOVO
Il piccolo Borgo di Castronovo risale al periodo medievale, si caratterizza per l’assetto architettonico e urbanistico tipico dell’epoca, con le vie strette dominate dal campanile, case compatte con i comignoli e le tegole graffiate dal tempo. La chiesa di S. Nicola risulta nell’elenco delle chiese appartenenti alla diocesi di Sora già nell’anno 1308.
Il paese, arroccato su colline e castagneti, è incorniciato dai bastioni montuosi degli Ernici Simbruini e circondato da sentieri percorsi da magici torrenti. Il fiume Liri che scorre a valle, ha visto avvicendarsi le lotte tra Sanniti e Romani, il feudalesimo, il brigantaggio, il terremoto del 1915, le guerre mondiali e ricorrenti fenomeni migratori.
Oggi Castronovo, nelle mani di chi progetta coraggiose alternative allo spopolamento, racconta il futuro: è un paese accogliente e nello stesso tempo un po’ introverso. Questa contraddizione invita i visitatori a un turismo lento e rispettoso, ecosostenibile, che permette di nutrirsi dell’esperienza del mondo contadino e pastorale, dei suoi eterni ritorni, dei suoi autentici gesti, riti e tradizioni, di piatti semplici dal gusto raffinato e di buon vino.
“Panorama di Castronovo: tra ulivi secolari, boschi ombrosi ruscelli limpidi… Oh che fresca fundanelle… l’acquabelle!”
Veduta della scalinata della chiesa e della fontana del paese.
Questa e via Torre chiamata ovviamente cosi per la presenza della torre medioevale di avvistamento che fu abbattuta perché dichiarata pericolante dal genio civile dopo il terremoto del 1915. Dai racconti trasmessi per via orale si evince che una delle porte di ingresso al nucleo medioevale doveva trovarsi in in prossimità della sommità della scala ed in particolare ancora affiora da uno dei muri uno degli incastri su cui erano poggiati i cardini”
Via palazzo
Chiamata cosi perché costeggia il muro di cinta di palazzo Baccari, nel quale rimane ancora in primo piano l’arco ben conservato e il portone di ingresso. la strada termina in piazza palazzo o piazza del popolo da dove parte mulattiera che portava al mulino in prossimità del fiume Liri
Via Fonte
Si sviluppa lungo la mulattiera che portava alla sorgente di acqua potabile del paese. Si nota ben conservato uno dei caratteristici ‘sporte’ cioe’ un androne aperto che fungeva da passaggio tra due vicoli o garantiva un accesso coperto a più abitazioni
Rava del peschio
Imponente masso di formazione calcarea che si trova come una isola poggiata su rocce molto più giovani provenienti da depositi sedimentari fluviali. Molto probabilmente arrivata a cavallo di una glaciazione dalle montagne sovrastanti. Conserva molti fossili e ci sono alcune parti attrezzate per arrampicata”